Giunsero i cavalieri, in quel che incontro 610Agli sposi scendean col Patriarca
La consorte e le figlie, all’improvviso
Venne fuori uno stuol di giovinette
Con timpani e con cetre, onde un allegro
E confuso fragor l’aure commosse. 615Altre agitavan rami, altre dintorno
Tessean rapidi balli: a par di tenui
Giunchi cedean le flessuose vite,
Pompeggiavano sotto ai liberali
Bissi voluttuosi i lombi enormi; 620Ed or lente, siccome ebbre, ondeggiando
Di qua di là movean, mentre dai neri
Socchiusi occhi volgean guardi lascivi.
Or leste leste procedeano a guisa
D’inseguiti pavoni, ora co’ piccoli 625Crocei piedi facean tremuli guizzi,
E, agitando le molli onde de’ fianchi,
E le braccia vibrando, una con l’altra
S’intrecciavano a par di pampinosi
Tralci novelli. Uno scoccar di baci. 630Un tintinnio d’armille e di monili
Suonavan l’aure, e balsami soavi
Fluíano intorno da’ commossi veli.
Altre intanto spargean dalle dischiuse
Murre lo spirto di pungenti aromi;