Il purpureo pudor fioria le fronti,
Tosto, di lui mascherator discreto.
Sbocciava dalle bocche ilare il riso.
Si ravvivan fra tanto i colli, i campi 535Di lieti crocchj, di festosi andazzi.
Di curiose ragunate; al sole
Sfoggiano di color varie le tende;
E qui un austero narrator feroci
Narra incontri di draghi e di guerrieri. 540Là un cantor con monotona cadenza
Sanguinosi rammenta odj ed amori.
Già presso era il corteo non più d’un tratto
D’alato stral che sibilando cerchi
Di fuggitivo capriolo il fianco; 545Già il concitato scalpitar s’udía
De’ focosi cavalli, a cui sul dosso
Baldanzosi sedean di Giobbe i figli,
D’ostro adorni e di bisso e d’arco armati.
Destri non meno a governar poledri 550Che a pascer greggi e seminar campagne.
Eccoli: con tranquillo ordine in larga
Schiera procedon rigorosi; sbuffano
Le belle fere, e a larghi sprazzi candidi
Gittano spume dalle bocche indocili; 555Or caracollan lievi, ora s’impennano,
Or saltellan così che par che danzino;