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Parte prima, libro I 29

     Perchè alcuno de’ due non s’accorgesse
     Che più dell’ira in lei potea l’amore.
     455Onde il pio genitor con queste voci
     Rasserenò il garzon:
                                           Che tale appunto
     Sia la fanciulla, qual ti sembra, io spero;
     Pur ti giovi esser cauto, anzi che l’orma
     460Stampi in sentier che abbandonar poi devi
     Per maturo consiglio, o mal tuo grado
     Percorrer dolorando. Uomo sagace,
     Che ben libri l’impresa a cui si accinge,
     Di vano repentir non prova il morso,
     465Nè tardi troppo a variar pensiero,
     Come fanno gl’insani, indi è costretto:
     Ciò che imprende, fornisce, e in cotal guisa
     Meglio alla pace e all’onor suo provvede.
     Lascia però, che di costei ch’eleggi
     470L’indole e il core accortamente indaghi:
     Troveronne la via. Non ti sgomenti
     Il materno rigor più che non deggia:
     Donna che intende al famigliar governo
     E fa regno la casa, il mondo ignora,
     475D’ogni cosa ha sospetto; e pur che ognuno
     Qual provvida massaja alto l’ammiri,
     Tiensi ad onor che d’avarizia pecchi.
     Biechi sempre, oltre a ciò, sono gli sguardi