Perchè alcuno de’ due non s’accorgesse
Che più dell’ira in lei potea l’amore. 455Onde il pio genitor con queste voci
Rasserenò il garzon:
Che tale appunto
Sia la fanciulla, qual ti sembra, io spero;
Pur ti giovi esser cauto, anzi che l’orma 460Stampi in sentier che abbandonar poi devi
Per maturo consiglio, o mal tuo grado
Percorrer dolorando. Uomo sagace,
Che ben libri l’impresa a cui si accinge,
Di vano repentir non prova il morso, 465Nè tardi troppo a variar pensiero,
Come fanno gl’insani, indi è costretto:
Ciò che imprende, fornisce, e in cotal guisa
Meglio alla pace e all’onor suo provvede.
Lascia però, che di costei ch’eleggi 470L’indole e il core accortamente indaghi:
Troveronne la via. Non ti sgomenti
Il materno rigor più che non deggia:
Donna che intende al famigliar governo
E fa regno la casa, il mondo ignora, 475D’ogni cosa ha sospetto; e pur che ognuno
Qual provvida massaja alto l’ammiri,
Tiensi ad onor che d’avarizia pecchi.
Biechi sempre, oltre a ciò, sono gli sguardi