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     Di cui tanto il nativo Etna s’allegra;
     Noderoso ingiallir presso ai vermigli
     Grappi del mite tamarindo il forte
     70Pomo cidonio, che serbato il verno
     Rustici alberghi e vestimenti odora.
     Ecco, non lungi dal cinereo ulivo,
     Il sesamo oleoso; ecco l’opimo
     Aloe di Socotóra, che la sete
     75Smorza al sobrio camello; il sicomoro
     Dalle bacche turchine e il tamerice,
     A cui flessili e folti a par di crini
     Piovono i rami dall’amaro tronco,
     Che le febbri cocenti in fuga volge.
     80Nè te, ritrosa sensitiva, a cui
     La vereconda vergine somiglia,
     Avea pure scordato il buon cultore;
     Nè voi, piante felici, ond’uom distilla
     Manne vitali e preziosi aromi:
     85Con l'acacia del Nil sorgon confusi
     I cinnami fragranti; si pompeggia
     Nel color aspro delle sue corolle
     II selvatico grogo; odora il nardo
     Dalle storte radici, in quel che presso
     90Agli olibani pii gemon le rame
     Del balsamo superbo, e i provocati
     Pianti avviva di dolci iridi il sole.