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II.

La sacra pazzìa non poteva quindi mancare al concorso pel monumento al Re Galantuomo e infatti vi è apparsa in tutta la pompa del suo variopinto vestito. Ai sei bozzetti che raffigùrano, salvo errore, la categorìa del genio ossìa l'esuberanza della salute intellettuale, fanno riscontro ben 39 che pèndono decisamente alla follìa, ossia all'eccesso del disòrdine. Quest'ùltima classe segna per conseguenza sul nùmero di 296 progetti, chè tanti sono gli esposti, il 13,2 per cento, proporzione che salirebbe a quella del 25, qualora vi si comprendèssero anche i progetti (circa 35) di menti semplicemente cretine, progetti i quali, stretti di parentela con i pazzeschi, stanno di fronte a questi, come, rispetto a quelli di genio, i duecento-sèdici altri, rappresentanti l'ingegno mediocre.

Concentrando però il nostro dire sui bozzetti mattòidi, i caràtteri coi quali essi distinguonsi a tutta prima, sono, in generale, il subisso di sìmboli e di allegorìe che li sopracàrica, la spropositata prolissità del commento che li accompagna — tantochè, in qualche caso, il bozzetto si riduce unicamente alla sua descrizione — le confidenze affatto personali e affatto estranee al soggetto che l'autore ci favorisce; sovratutto, ove sia possìbile di accertàrsene, la condizione o professione del medèsimo autore che è tutt'altra di quella che occorrerebbe per un lavoro scultorio od architettònico.

Infatti, per quest'ùltimo capo, noi troviamo, tra i nostri progettisti, de' maestri di grammàti