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48 ritratti umani

il requisito le manchi dell’opportunità, superflua e talvolta anche dannosa.

Ora, vi ha persone, le quali, o perchè maledette da una strana persecuzione di contrarietà o perchè provviste di un criterio a rovescio, non subìscono esse stesse o non procùrano altrùi che contrattempi; persone, che si direbbe, — moralmente bàllano o fanno ballare in un ritmo sempre scompagno da quello che segna la mùsica.

Costoro, se contrattempisti a lor spese, prànzano quando non hanno appetito, accèndono il caminetto d’estate e spalàncano porte e finestre d’inverno, vanno a nuotar quando piove o si decìdono a recarsi a teatro proprio la sera in cui il teatro riposa, comprano biglietti di lotterìa il giorno appresso l’estrazione o vèndono pùbliche carte nei momenti di scesa per riaquistarli non appena il valore tocca il suo sommo, s’innamòrano infine dell’amorosa quando questa comincia ad odiarli e fanno la bella pensata di diventar padri tostochè altri ha preparato loro un figliuolo.

Il contrattempismo di molti, però, e, potrèi aggiùngere, della più parte, è pagato, non colla loro, ma colla borsa del pròssimo. Basterà che io vi citi un sempio. È uno solo ma serve da modello òmnibus.

Poco importa il nome: quando ve ne avrò abbozzato il ritratto, forse lo riconoscerete. Era costùi un mio amico. Dio ve ne scampi! Voi potevate èsser certi che sei v’incontrava e vi sapeva appena pasciuti, sùbito vi pregava, monzesemente cortese, di favorirlo a pranzo. Altra volta, facendo a fidanza con un suo invito remoto, gli capitavate in villa affamati: ei vi coglieva con festa e tosto chiamava sua figlia quattordicenne per farvi ammirare le di lei colle-