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Panche di scuola 67

del direttore intavolasse questioni e che la tremola, da pìffero, di (ihioldi paratamente opponesse — ma, a un tratto, ecco le lingue andar fuori di squadra, incalzarsi i punti interrogativi, crescere gli esclamativi e.... una bestemmia. Viro è che, sùbito, il parlare si ricondusse alla prima chiave, ma questo fu come pel salto — in cui si prende rincorsa. A qualche nuova arrischiata frase riapparvero le esclamazioni,, vi si accompagnarono le ingiurie, le cose di fuoco, i colpi di pugno sopra la tàvola.... una completa lite, in sostanza. K, violentemente, si spalanca la porta (mancò poco clic ci stramazzasse), si spalanca a (ihioldi che, con gli occhi fuor dalla lesta, smaniando : — Xo, no, — grida, — neanche un minuto ; — ed a Proverbio, il quale, rosso come un papàvero, sudalo come una caldaja : L’ha tempo — esclama — giovedì venturo.... domenica — Ma (ihioldi non vuole udire una sìllaba — scappa.... E Proverbio, rimasto sul limitare dello studiolo, dopo un gesto sdegnoso, un mìmico: — va, t accoppa ! — tanto per ripigliare contegno, dà una strappala d orecchi al pòvero Beco. Vili. La sera medesima, (ihioldi partiva, con gli occhi gonfi, il suo vaso di geranio su ’n braccio: dicci anni d’inùlili fatiche, di tribolazioni sul dosso. Egli partiva, malandato in salute, con la farina a* capelli, troppo tìmido per aprirsi nuovamente fra i mille una via, troppo m