valzando o polcando in una soffocante saletta,
di divori irci ; elio fà dindonar le cani[)ane e
boaro i Tcdcum poi colossali assassinii ; elio....
ma lacianio ! — ribadiva (ìhioldi sulla sua sedia
rovi nio, gli chiudeva a lucchetto le labbra : l’èssere sempre stato posposto al gatto di casa
fino da (piando, ragazzo, cadeva allumato, in
làgrime, ina non osava allungare la mano alla
panaltiora, toglièvagli ogni speranza elio si mutasse un giorno por lui il tristo scenario.... Poi
bisogna notare, sottosognarlo — Ghioldi si
era famigliarizzalo alla propria soffitta e, per
un uomo olio non conosco un parente, che non
incontrò mai un amico, che non ha tampoco
amorosa, conta molto la càmera. Vvròbbegli sofferto l’ànimo di vedere diversamente accomodali gli oggetti che la disabbrullìvano ? oggetti,
raccolti uno por uno, dopo lunga bramosia,
lenti sparagni, o una pazienza da scultore di
nòccioli?
No, no, cari mici. Là almeno, fuori dall’abbaino a mezzogiorno, veniva su allegro il bel
o
geranio purpureo da lui allevalo ; là infine,
quando egli più non- reggeva, senza farsi scòrgere, al martello della passiono, (piando gli
si gonfiava la strozza, poteva — con un giro di
chiave — divìdersi dal nemico mondacelo. E
allora tasteggiava un’affannosa armònica. Dalla
sua spalla intanto, una tórtora calTò-e-latte, dal
collare nerissimo^ pasceva in lui i*li oeehiettini.
Tuttavìa, la è curiosa come — a mondarla
la maggior parte do’ tormentatori di Ghioldi,
cioè i ragazzi, non la si trovasse proprio cattiva. Guardale, a 1110’ (l'esempio, Bobi Carletti,
un segaligno ai par di mi chiodo di garòfano,
‘lairintolligonte grillare dell occhio, con una capigliatura, come la zucca, indomàbile. Bobi, è
vero, ammattiva il malscgnato maestro, gli gua¬