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Panche di scuola | 45 |
L’altro, accavalciàtosi l’occhialetto sul naso:
— Bene — disse, cercando col dito sul foglio — siamo restati a.... a....
— Vita lunga e sempre lieta, la quale.... — pispigliàrono i fanciullini.
— La quale — seguì il maestro — sarà coronata.... da un èsito fortunato....
— Non per Mazzi, peraltro — osservò il direttore, accennando ad uno scolaretto che, invece di scrìvere, picchiàvasi con le dita a pìzzico le gonfie gole. (Risa e movimento).
— Fortunato, ove il Signore assecondi.... le preci mie; punto e vìrgola. — Ed io farò.... ogni....pos-sì-bi-le onde....
— Le preci mie? — domandò un ragazzino in arretrato.
— Punto e vìrgola, — ed io farò ogni possibile, onde.... — ripetè il maestro — onde rèndermi sempre più degno di crèdermi Vostro — vi majùscola — af-fe-zio-na-tìssimo... ob-be-dientissimo.... — e incitano o figlio, o nipote.... o pupillo.... a seconda della persona cui scrìvono. Poi, il nome....
— E la data, — compì Proverbio.
Si udì un susurrò, uno stropiccìo di piedi per tutta la scuola; la è scorbiata.... aah!
Il direttore fece un gesto coll’ìndice.
— Baldinelli — disse — il vostro dettato. —
Si dipancò un tomboletto, tondo, grasso e bianco come un pan di butirro — venne, e porse la carta da torta a Proverbio.
Il quale vi mise gli occhi.
— Ahi, ahi.... — notò sùbito — uno.... due.... tre.... Tre o chiusi! in una sola linea!... E queste? le sono enne? le sono u?
— Ma il calamajo.... — cominciò il bambino articolando con aspirazione.
— Sòlite scuse! Il calamajo! la penna, che