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36 l’altrieri

voglia di trovar scuse a certe superstizioni di lui, bisogna tuttavìa che osservi come, de’ due rimedi, il migliore o, se non altro, il meno cattivo, fosse quello di zio.

Diàvolo! essendo tante le gradazioni dei caràtteri quanti gli uòmini, ne dovrèbbero per necessità venire altrettanti sistemi di educare. Se tu, cozzando con un temperamento di acciajo, arrischi — senza frutto — le corna, usando invece di questa tua forza contro ben altra tempra, riuscirài allo scopo con quella facilità stessa colla quale riversi un guanto o ti succi un uovo.

Molti sono degli uòmini i capricci;
A chi piaccion le torte, a chi i pasticci:


e quindi?...

Ne deriva che se un quidam, padre di cinque figli, si ponesse all’impegno d’incappellarli tutti con un solo berretto o di calzarli colla medesima scarpa, troverèbbesi le cento miglia fuori di carreggiata — ammessa la quale cosa, chi non vede l’assurdità dell’educazione collegiale? di quell’educazione a suono di campanella che obbliga il malaticcio o delicato fanciullo a tôrsi dalle coltri alla stessa prest’ora del suo robusto e carnacciuto camerata; di quell’educazione che costringe lo sveglio e il diligente al passo dei capocchi o trasandati; di quell’educazione che, in sostanza, considera i suoi soggetti come altrettante màchine, uscite da una mano sola, dagli idèntici ordigni, e tutte caricate assieme in un dato giorno?...

Ma, rincasiamo. Ben triste, ben lagrimoso fu a’ miei genitori quel punto in cui dovèttero tirar fuori un’idèa già covata da lungo, dovèttero confessarsi cioè, che per il loro figliuolo era necessario, indispensabile.... un collegio. Tieni per certo, piccoletto Gustavo, che, se tu