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vita di alberto pisani |
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Nella quale, ora, l’ombra ha inghiottito un. gióvane
di sedici anni, seduto in un canto. Chi, verso le
sei, la chiacchierava alla porta, avèalo visto a venire e ad entrare, lo schioppo a tracolla, un cane ai
tacchi. Era, la giubba sua, frustagno, ma la fòdera,
seta. E il giovanetto, di dove avea pranzato non si
era più mosso; insieme alle frutta, sopragiungùvan
le tenebre.
Siano le benvenute! Scntìvasi stanco, forse. Scarpe
di montanaro, nelle montagne, non bastano. Allora,
la ostina avea deposte inaccese le due stoppiniere
dal piattel verde di latta sopra la tàvola, e, mentrei
si stendeva, chiudendo gli occhi, su ’na panchetta di
legno, zitta, era andata a sedere sulla predella del
vasto camino e si appoggiava, come a dormire, contra
uno stìpite. Il bracco poi, lappata la sua «foppa di
galba», e leccàtosi i baffi, già stàvasi accovacciato a
pie’ del padrone, i nottolini giù — di tutti e tre il
solo che non facesse per finta..
Infatti, sotto palpebra, il gióvane teneva lo sguardo fiso nella fanciulla. In confidenza, essa l’avea turbato fin da principio, quando, con una di quelle voci
soavi, di argento, che ricèrcan le vene, avèagli detto
«buon dì», mentre, intorno alla voce, appariva il
più bel gràppolo di giovinetta che mai. E, com’egli
avea voluto, per dare passata alla emozione che gl’im-
bragiava la gota, arrischiarsi a delle disinvoltuie, aju-
tando, ad esempio, l’ostina a dispiegar la tovaglia,
a porre giù i tondi e i bicchieri, a cavar 1 aqua dal
pozzo, questa emozione era invece aumentata; così,
egli avea scelto un cibo per l’altro, bevuto àqua
per vino.... poi, si scottava, tagliava.... Tenebre, oh
benedette!
Che, protetto da esse, Guido ora pasceva la vista
nella fanciulla, aggruppata al camino, e illuminata,
a tratti, dal chiaror di uno stizzo. Con gli occhi, il
giovanetto accarezzava, ricarezzava il viso di lei malinconicamente inclinato, dai colori contadineschi ma
dal profilo di dama, e la sua bocca da baci, e il
mento dal «sigillo di Amore»; poi, si godeva a smarrire nei folti e castagnini capegli; poi, sostato all’orecchio sur il grassello incorallato, veniva giù giù