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CAPITOLO oriXTO. X.» Trac — hi maniglia diede* un Sobbalzo.... Xe sobbalzò egli pure.... L'uscio intatti si apriva.... Vi ricordate V Se sì, voi, miei lettori, cui il soprannaturale dà urlo, non indispettite: polve di Pimpirlimpìna. in questo racconto, non ci ha. Certo, si apriva la porla, ma semplicemente a Paolino, il servo, con un candeliere acceso ed un pacco. Fu un verso sbaglialo dopo una frotta di decasìllabi equisonanli nei pensieri di Alberto. Il viso di cui parve sì malgrazioso clic Paolino, de posto senza 'dire parola ciò clic recava, sùbito se la balte in punta ili piedi. Alberto rimase dov’era, cioè seduto sul màrgine deirarmadietlo sostegno alla librerìa, li o o fi sava rinvolto. Degli allri ! Èrano clàssici, pesca minula. Dio sa, come sciocchi ! Ma e perchè allora comprarli ? Anni già innanzi, gliene avea dato consiglio un professore di lèttere, il cavalier Tamaròglio (conoscerete) quel chiarissimo tale, che, com’ebbe scoperti i conti della cucina, mdle-e-due- centisli, di Cervellata Martelli fiorentino patrizio, li pubblicava nella raccolta de classici. — Ah ! tu — avea egli detto ad Alberto