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CAPITOLO TERZO. Tulli gli sguardi si rivòlsero a lui.... o n Avverto che noi ci troviamo in un’àula del liceo Rovani. C’è un professore che insegna non bene, ed una occhiata di giovanotti clic ascoltano male. II lui è Alberto. Saputo dire alla commissione esaminatrice e quanti chiodi Noè adoperava per l’arca, e in che maniera i l'onici aprivano l’òstriche, e di qual pelo era Dante, egli, pochi dì innanzi, èravi stato ammesso : ora, iacea la sua prima comparsa. E Alberto, rosso come un garòfano, salì alla càledra e susurrò alcune parole al professore. 11 quale : — Ah ? ella si chiama Alberto Pisani — disse con la medésima cantilena con cui dottorava dciristituto privalo Rosmini ?... Rene, vada e segga nel (piarlo panco a sinistra, là, fra Caldarini e Tebaldi. Almeno la mi dividerà due ciarloni — (risa) — Non mi diventi il terzo però — altre risa) — Signori ! prego — e ripigliò la lezione. Alberto, con l’aria la più spaesata, giunse al posto indicato, e siedelte. La lezione, filosofìa. Il professore — e cavaliere, s’inlende — era l’illustre Pignacca, un uomo di peso (nè solo a stadera il quale già avea commosso il mori-

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