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336 | POESIE DEL CHIABRERA |
FRAMMENTO
DE’ TETRASTICHI
PER LA GERUSALEMME
DEL SIGNOR TORQUATO TASSO
I
Goffredo all’armi i cavalieri accende
Ed ei com’è di Dio l’alto volere
Fassi duce sovran; come le schiere
Verso Gerusalemme il cammin prende.
II
Indarno Ismeno le dure arti impiega
A fare invitte di Sion le mura;
Alete di Giudea sgombrar procuri
L’armi d’Europa, il pio Goffredo il niega.
III
Giunge Goffredo alla sacrata terra,
S’accampa, e d’ogn’intorno armi dispone.
Indi a macchine far subito impone,
Che traltc sicno alte foreste a terra.
IV
Armano i mostri inferni ire, e furori
Volti allo scampo della gente infida,
E a sinistra di loro agita Armida
Con gran beltate i via più nobil cori.
V
Fernando ancide, e pien d’orribil sdegni
Lunge Rinaldo dal Giordan s’affretta;
Armida i Duci insidïando alletta;
Odonsi in arme dell’Egitto i Regni.
VI
Scelto fra tutti il buon Tancredi move
Contra le sfide del superbo Argante;
E move Erminia a ritrovar l’amante,
Ma fiero incontro la rivolge altrove.
VII
Lagrima Erminia la crudel sua sorte,
Nè men Tancredi è prigionier dolente,
Ma se l’arti d’inferno erano lente
Traeasi Argante da Raimondo a morte.
VIII
Del Dano i pregi, e di sua morte il pianto,
E le schiere di lui vinte, e disperse,
E contra il buon ReN.or l’armi converso
Narra la nobil Clio con nobil canto.
IX
Mentre ha Febo nel mar con Teti albergo
Danno a Goffredo i fieri Turchi assalto,
Trabocca il sangue, e vanno i gridi in alto
Alfin tu Soliman rivolgi il tergo.
X
Come Aladin privo di speme omai
Consiglio cerchi a riparar suoi danni,
E come fur della ria Maga inganni
La finta morte di Rinaldo udrai.
Il resto non si trova.