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del chiabrera 303

     Deve uomo por la mano allora quando
     Tutti gli altri argomenti
     Si son provati vani:
     Hai tu fatto sapere a Gelopea,
     Che tu la sposerai?
Ber. Glielo feci sapere
     Ben mille, e mille volte.
Uran. E per bocca di cui?
     Ch’è di grave momento in questi casi,
     Ascoltar le parole
     Da chi le sappia sporre.
Ber. Per bocca d’Atalanta
     La sua cognata; io da principio tenni
     Modo di guadagnarla,
     E con prieghi, e con doni:
     Ed ella poi con lei s’è faticala
     In tutte le maniere
     Di piegarla vêr me; le mise avanti
     La mia ricca fortuna,
     Le sponeva miei prieghi
     Le narrava i tormenti, ch’io pativa,
     Ma sue fatiche furo sempre indarno
     Prese per mio soccorso.
Uran. Non disperar Berillo:
     Sappi che ’l tempo ha seco gran possanza
     Nelle cose del mondo;
     Odi; quanta coltura,
     E quanta diligenza adoperasse
     Qualunque montanaro
     Acciò d’aprile il gran si maturasse,
     Tutta sarebbe vana;
     E poi senza fatica,
     Per sè stesso di gingno si matura:
     Così voglio che speri
     Che ’l cor di Gelopea,
     Che fino a questo giorno è stato acerbo
     Incontra il buono studio d’Atlanta
     Con un poco di tempo
     Lascierà per sè stesso
     Affatto ogni acerbezza.
Ber. Uranio io non lo spero
     Ne si deve sperare a mio parere;
     Perciò che Gelopea
     Non m’ama perchè veggia
     In me cosa niuna, che le spiaccia:
     Ma più tosto confessa,
     Che molto degno son d’esser amato:
     E ch’ella m’amerebbe,
     Se l’amor di Filebo non l’avesse
     Tutta quanta occupata;
     Or si come è possibile, che s’empia
     Un vaso già ripieno,
     Così mi par possibile ch’amore
     Entri per me nel petto di costei
     Già tutto quanto preso
     Dell’amore d’altrui.
Uran. Or si come volendo empiere un vaso,
     Che già fosse ripieno,
     Converrebbe votarlo, similmente
     A noi convien di trarle foor del petto,
     Questo amor di Filebo.
Ber. Or trova tu maestro,
     Che tolga il Sol dal cielo.
     Amico non ti dissi,
     Che per le pene mie non è speranza
     Torle dal cor Filebo?
Uran. Berillo il tempo insegna
     Par con esperienza alcune cose,
     Che’l consiglio dell’uomo
     Per sè non troverebbe:
     Io mi son ritrovato con questi occhi
     A vedere ammorzare
     Un non minore amore:
     E con quell’arte stessa io son securo
     Di raffreddar costoro.
     Dimmi se’ tu securo, ch’Atalanta
     Sia per adoperarsi fedelmente
     Ad ogni tua richiesta?
Ber. Ben securo, securo,
Uran. Or’odi un poco. Io vo’ che seminiamo
     Cotanta gelosia
     Nel petto d’ambedue,
     Che nel loco d’amor agevolmente d
     Sia per succeder l’odio.
Ber. E ciò come farassi?
Uran. Farassi in questo modo:
     Io voglio ch’Atalanta con bell’arte
     Ragioni a Gelopea, come Filebo
     Pien dell’amor d’un altra pastorella
     Ha questa notte posto
     Ordine di trovarsi insieme seco:
     E che poi le discorra,
     Com’è possibil cosa, che Filebo
     Finga d’amarla per averia a moglie,
     Essendo ella si ricca,
     Ma che veracemente egli non l’ama,
     Poscia ch’ama e procura
     Le dolcezze d’un’altra:
     Non dubitar, che al suon di queste voci
     Non sorga gelosia.
Ber. Io lo vo creder certo.
Uran. Odi pur: d’altra parte io terrò modo
     Ch’a Filebo si dica,
     Come pur questa notte Gelopca
     Ha fermato d’ascosa ritrovarsi
     Con un suo caro amante,
     Credi tu che’l suo petto
     Sarà senza veneno?
     Da si fatti sospetti nasceranno
     Infra loro querele:
     Dalle querele sdegni, e passo passo
     Per questo modo anderà rallentando
     Il loro amore, e noi staremo attenti;
     E quando sentiremo Gelopea
     Alquanto raffreddarsi,
     Allora con più studio,
     Allor con più preghiere assaliremo
     L’animo conturbato.
     Berillo è questa l’arte
     Di vincere una donna:
     Donna non si governa con consiglio;
     Suoi movimenti sono impetuosi
     Ora t’odia, or t’adora.
Ber. Ma noi qual fingeremo esser il loco,
     Dove mentitamente
     Deono ritrovarsi?
Uran. Quanto è più solitario
     Tanto parrà per forti
     Commessi per amore.
Ber. E così certamente.
Uran. Dunque vado pensando,
     Che ’l fenile d’Alfeo