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106 poesie


Misero giovinetto!
     20Per naviganti avari
     Nel più fondo de’ mari
     Era a morir costretto;
     Ma qual piglia diletto
     D’affinar suo bel canto
     25Bel Cigno anzi ch’ei mora;
     Tal sulla cruda prora
     Volle ei cantare alquanto.
Sulle corde dolenti
     Sospirando ei dicea:
     30Lasso, che io sol temea
     E dell’onde e de’ venti,
     Ma che d’amiche genti,
     A cui pur m’era offerto
     Compagno a lor conforto,
     35Esser dovessi morto,
     Già non temea per certo.
Io nel mio lungo errore
     Altrui non nocqui mai;
     Peregrinando andai
     40Sol cantando d’Amore;
     Al fin tornommi in core
     Per paesi stranieri
     Il paterno soggiorno,
     E facea nel ritorno
     45Mille dolci pensieri.
Vedrò la patria amata,
     Meco dicea, correndo
     Fiami incontra ridendo
     La madre desïata.
     50Femmina sventurata,
     Cui novella si dura
     Repente s’avvicina,
     Ah che faria meschina,
     Se udisse mia sventura!
55Fosse ella qui presente,
     E suoi caldi sospiri,
     E suoi gravi martíri
     Facesse udir dolente;
     Saria forse possente
     60Quella pena infinita
     Ad impetrar pietate;
     Onde più lunga etate
     Si darebbe a mia vita.
Qui traboccò doglioso
     65Dentro del sen marino;
     Ma subito un delfino
     A lui corse amoroso:
     Il destrier squamoso,
     Che avea quel pianto udito,
     70Lieto il si reca in groppa;
     Indi ratto galoppa
     Vêr l’arenoso lito.

II

alla medesima.

Febo su rote ardenti
     Vicine al fier Leone
     Spande fiamma infinita;
     Or chi ne’ dì cocenti
     5Dell’arida stagione
     Conforta nostra vita?
     Corte, certo n’invita
     Tra fioriti arboscelli
     Corso di fiumicelli.
10Ma se per valle erbosa,
     E per selvosi monti,
     Nell’onde ti diletti,
     Non posar neghittosa;
     Deh tieni a fuggir pronti
     15I piedi giovinetti!
     1 freddi ruscelletti
     Talor fansi amorosi,
     Rapaci, ingiurïosi.
La tua bocca vermiglia
     20Piena è di bel sorriso,
     Nè sa più star rinchiusa
     Per sì gran meraviglia;
     Ma gli è discreto avviso,
     E credi all’aurea Musa;
     25Col corso d’Aretusa
     Ella ti vuol far chiara:
     Tu da quel risco impara.
In sulla bella etate
     Avorio di bel seno
     30In bel vel ricopriva:
     Avea guance rosate,
     E nel guardo sereno
     Dolce fuoco nutriva
     Ma d’ogni amante schiva,
     35Rapida Cacciatrice,
     Arciera impiagatrice.
Orso, o cinghial feroce
     Non ritrovava aíta
     Dalla ria Verginella,
     40Cerva su i piè veloce
     Non schermiva ferita
     Di sue certe quadrella;
     Tal per età novella
     Ella apparía guerriera
     45Ad ognor d’ogni fiera.
Un dì, poich’ella appese
     Di cervo fuggitivo
     Le belle corna sparse,
     Assetata discese
     50Verso un liquido rivo,
     Vaga di rinfrescarse;
     Allor se il fiume n’arse,
     Ti fia chiaro argomento
     Lo stesso avvenimento.
55Non pria chinò la fronte,
     Non pria bagnò la faccia,
     Non prima il sen discinse,
     Che correndo dal fonte
     Con le cupide braccia
     60Alfeo la bella avvinse:
     Ella, poichè rispinse
     Il già fervido fiume,
     Mise a fuggir le piume.
Qui per me si dee dire,
     65Ch’ella in corso leggiera,
     Lasciava orma a fatica;
     O come egli in seguire
     Facea lunga preghiera
     Vêr la cara nemica;
     70Bastiti omai, ch’io dica,
     Che speco al fin s’aperse,
     Ove ella si sommerse.