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86 | INNI OMERICI |
Greci, e nei luoghi in cui fu più diffuso, vale a dire nelle colonie
greche della sponda asiatica1.
Altri indici furono assunti dal contenuto dell’inno per stabilirne la cronologia.
Prima di tutto, la lingua, e lo stile, qui più omerici che in qualsiasi altro degl'inni. Se ne credé dimostrata la genuinità omerica; e ci fu chi seppe precisare che il cantore dell'Iliade aveva composto quest'inno nella sua prima gioventù.
Senza andar tanto in là, il Wirsel lo crede tuttavia dei tempi d’Omero. Anzi, i versi dell'Iliade (XX, 306):
In odio prese Giove Cronide di Priamo la stirpe:
ora la forza d’Enea dovrà comandare ai Troiani:
i figli suoi comanderanno nei tempi venturi,
dovrebbero, secondo lui, essere attinti dal nostro inno.
Eberhard, sempre dall'analisi della lingua, lo giudica il più antico degli inni. Però, una volta ammesso che il poeta non è Omero, bensì un suo imitatore, anche questa omericità nei riguardi della cronologia non significa proprio un bel nulla.
Furono anche rilevate parecchie coincidenze del nostro inno con quello a Demetra (vedile, nella edizione del Gemoll, a pag. 259 sg.). Ma chi è l’imitatore e chi l'imitato? Senza contare che poi anche l’inno a Demetra non si può datare con sicurezza.
- ↑ Questa Afrodite, però, fa anche pensare alla Circe dell’Odissea, e potrebbe esserne una derivazione. Altri, però, potrebbe osservare che Circe è a sua volta una Dea delle fiere (vedi in questa collezione la mia prefazione all'Odissea, pag. XXXIII). Si ricadrebbe dunque nella mitologia originale.