qualche tapino foresto, nell’isola giunga, e vi chieda:
«Quale cantore, o fanciulle, da voi prediletto su tutti
giunge a quest’isola? Chi vi piace ascoltar più d’ogni altro?»
E voi risponderete cosí tutte quante a una voce:
«Un cieco, uno che vive nell’isola alpestre di Chio:
saranno i canti suoi memorabili ancor nel futuro».
E noi l’elogio vostro diremo dovunque, pel mondo,
per le turrite città degli uomini tutti; e credenza
essi daranno a noi: ché veridico è ciò che narriamo.
Né mai desisterò dal cantare il figliuol di Latona
chiomata, il Dio che lungi saetta dall’arco d’argento.