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POESIE MINORI 199


lo riferisco, perché ad esso si collegano alcuni versi, che poi non sono riportati solamente nella nostra vita, bensì anche, e con aggiunte, dall’autore del Contrasto fra Omero ed Esiodo, e da quello della Vita d’Omero attribuita a Plutarco. Senza contare che i due versi riferiti nella nostra vita furono conservati anche da Suida: tanto vero che la mala erba attecchisce piú facilmente della buona.

Dunque, mentre Omero giaceva cosí ammalato sulla spiaggia, si sarebbero avvicinati a lui dei pescatori giovinetti, che tornavano dal mare con le mani vuote. E Omero avrebbe loro dimandato:

O cacciatori di preda marina, che mai s’è pigliato?

E i ragazzi avrebbero data una risposta enigmatica:

Quanto cercammo perdemmo, portiamo ciò che non cercammo.

Nessuno arrivò a capire che cosa volessero dire, neppure Omero. E i ragazzi spiegarono allora che in mare non avevano preso nulla, ma in terra s’erano empiuti di bravi pidocchi, e questi sí, li portavano a casa.

E Omero avrebbe risposto:

Sfido! Da tali antenati discesa è la vostra progenie
che non aveano grandi possessi né copia di greggi.

Intanto la malattia diveniva sempre piú grave. E, infine, Omero venne a morte, e fu seppellito sulla spiaggia, dai marinari, e dai cittadini d’Ios, che erano venuti ad ascoltarlo e a conversare con lui.