Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
184 | POESIE MINORI |
successivi alle migrazioni doriche (sec. XII), d’accordo
col geografo Strabone, che nacque 66 anni prima di Cristo.
Lasciamo da parte la paternità erodotea, alla quale neppure io presto fede. Se però dalla coincidenza con Strabone si volesse concludere ad una gran modernità, e dunque ad una minima attendibilità della nostra vita, il ragionamento correrebbe fino ad un certo punto; perché è chiaro che tanto Strabone quanto l’autore della vita potrebbero avere attinto alla medesima fonte; e questa essere antichissima.
E che non fosse recentissima mi pare che si possa ragionevolmente indurlo da un altro fatto.
Fra gli scritti biografici intorno ad Omero, c’è anche un «Certame fra Omero ed Esiodo» 1, che per il suo carattere sembrerebbe senza dubbio più recente della vita attribuita ad Erodoto. Ora, da un papiro scoperto qualche tempo fa, risulta che la materia di questo agone esisteva già in un passo del Museo di Alcidamante, contemporaneo d'Isocrate (436-338). Quindi, secondo ogni probabilità, la materia della vita attribuita ad Erodoto deve risalire a prima del secolo IV.
Quanto al contenuto, ne parleremo brevemente dopo aver letta la vita; ma osserviamo fin d’ora che la discrepanza con Erodoto circa la data d'Omero, riesce tutta a vantaggio della nostra vita; perché tutti gli studi moderni inducono a portare appunto immediatamente dopo le invasioni doriche la data del poeta dell'Iliade.
Cosí pure, si faceva valere come argomento schiacciante contro lo pseudo Erodoto, la notizia che Omero prendesse appunti di tutto ciò che vedeva. I saputissimi critici avevano