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INNI MINORI 159


A VESTA ED ERMETE

Vesta, che in tutte le case dei Numi che vivono eterni
e in tutte quelle dei mortali che repono al suolo
l’onore hai d’una sede perenne antichissima, onore
hai, privilegio bello, su tutti pregiato, che senza
di te, d’epule gioia non hanno i mortali, se a Vesta
per ultima e per prima non libano il vino di miele:
e te ch’Argo uccidesti, di Giove figliuolo e di Maia,
nuncio dei Numi, datore dei beni, dall’aurea verga,
móstrati a me benigno, soccorrimi insieme con Vesta,
Dea venerabile e cara: ch’entrambi, le case abitando
belle degli uomini, entrambi benevole avendo le voglie,
se bene oprano, ad essi largite vigore e saggezza.

     Salve, o figliuola di Crono, o Ermète dall’aurea verga:
io mi ricorderò d’esaltarvi in un carme novello.