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158 | INNI OMERICI |
ALLE MUSE E AD APOLLO
Diano le Muse al canto principio, ed Apolline e Giove;
però che dalle Muse, da Febo che lungi saetta,
cantori e citaristi provengono sopra la terra,
e i re da Giove; e l’uomo che aman le Muse, è beato:
ché dalle labbra a lui soave la voce fluisce.
Figlie di Giove, salvete! Vi piaccia onorare il mio canto
Io mi ricorderò d’esaltarvi in un carme novello.
A DIONISO
Canto Dïòniso, il Dio cinto d’ellera, il Dio de’ tripudi,
di Giove e di Semèle bellissima il fulgido figlio,
cui nutricaron le Ninfe chiomate, che l’ebber dal Nume
padre, e lo strinsero al seno, lo crebber con tutte le cure,
per i valloni di Nisa. Crescea per volere del padre
entro uno speco odoroso, nel novero anch’esso dei Numi.
E poi che dalle Dee fu cresciuto, e divenne famoso,
andava errando allora lunghesse le valli selvose,
d’ellera cinto e d’alloro: movevano seco le Ninfe;
ei le guidava: frastuono correva per tutta la selva.
Dunque, Dïòniso, a te, salute, dei grappoli amico.
Fa’ che possiamo ancora goder la tua festa gioconda.