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156 INNI OMERICI


AD APOLLO

Febo, persino il cigno, con fitto percòtere d’ali,
te, del Penèo vorticoso pei clivi lanciandosi, canta
con voce acuta, te con cetera arguta il poeta
per ultimo e per primo ricorda nell’inno soave.

A te salute! Io bramo placarti, o Signore, col canto.

A POSIDONE

Da te prima, o Dio grande, Posídone, il canto comincia
che tutta quanta scuoti la terra, ed il mare infecondo,
del ponto sire, d’Ege la vasta Signor, d’Elicona.
I Numi, o Enosigèo, t’accordano duplice onore,
che in mare tu le navi salvassi e domassi i corsieri.

     Salve, o Posidone, re crine azzurro, che scuoti la terra.
Salve, Beato! E ascolta con cuore benigno il mio canto.