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154 | INNI OMERICI |
AD ASCLEPIO
L’inno ad Asclepio voglio levare, d’Apollo al figliuolo
risanatore dei mali. Lo diede Corònide a luce,
figlia divina di Flegia, sovrano del piano di Dètrio,
degli uomini delizia, che i morbi dogliosi sopisce.
Salute, dunque, a te, Signore: nel carme io t’invoco.
AI DIOSCURI
Càstore canto, e Polluce, Tindàridi, o Musa canora,
i due figli di Giove signore d’Olimpo. Alla luce
Leda li die’ sotto i picchi del Tègeto, stretta d’amore
furtivamente al figlio di Crono che i nuvoli aduna.
Salute, o di cavalli signori, di Tíndaro figli.