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148 | INNI OMERICI |
AD ELIO
Elio, di Giove figlio fulgente comincia a cantare.
Musa Callíope o Lungifulgente, dagli occhi rotondi.
Lui generava al figlio di Terra e d’Uranio stellato,
Iperïóne. Questi sposò la sua chiara sorella
Lungifulgente, che a lui generava bellissimi figli,
Aurora, rosee braccia, Selène dai riccioli belli,
ed Elio infaticato, ch’è simile in tutto ai Celesti,
ed ai mortali e ai Numi d’Olimpo la luce partisce,
sopra il suo carro movendo. Terribili fulgono gli occhi
di sotto all'elmo d’oro, scintillano lucidi raggi,
sfavillano da lui, d’intorno alle tempie, le chiome
lucide, ombreggiano giù dal capo l’amabile volto
lungi veggente, lampeggia sul corpo una fulgida veste,
fine lavoro, ai soffi del vento; e i gagliardi cavalli...
Lacuna.
quando i cavalli e il carro dall’aureo giogo dirige
a vespro, dalle cime del cielo entro ai gorghi del mare.
Salve, o Signore, ti piaccia largirmi piacevole vita.
Incominciando da te, vo’ cantare le stirpi mortali,
dei Semidíi le cui gesta mostrarono agli uomini i Numi.