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146 | INNI OMERICI |
ALLA TERRA MADRE DEL TUTTO
La Terra io canterò, l’antichissima madre del Tutto,
che sta su salde basi, che nutre quanto è sul suo dorso,
quanti animali vanno sul suolo, sui flutti del mare,
quanti per l’aria volan: di te si nutriscono tutti.
Da te le figliolanze feconde e le fertili messi,
o venerabile Dea, tu puoi dare agli uomini i beni,
li puoi togliere; e quello beato, che tu vuoi d’onore
colmare, o Dea: gran copia di doni egli avrà d’ogni specie.
Gravi le zolle altrici saranno per lui d’ogni messe,
di frutti i campi, colma la casa egli avrà d’ogni bene.
Primi sono essi nelle città dalle femmine belle,
con savie leggi, arride ad essi ricchezza e fortuna,
alteri i figli vanno per giovine fior di letizia,
liete le vergini in cuore, sui morbidi fiori, su l’erba,
intrecciano, scherzando, stringendo corone, le danze,
quando tu brami, o Dea, veneranda, largire gli onori.
O madre degli Dei, consorte d’Urano stellato,
salve! Del canto in compenso concedimi vita beata,
Io mi ricorderò d’esaltarti in un carme novello.