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CANTO XXIII 215

350E a te, donna, sebbene sei savia, darò tal consiglio.
Presto si spargerà, come il sole s’innalzi, la fama
dei pretendenti, come li ho uccisi dentro la reggia.
Sali perciò nelle stanze di sopra, conduci le ancelle
con te, né alcun guardare, né volger parola ad alcuno».
     355Disse. E l’armi sue belle d’intorno agli omeri cinse.
Poscia svegliò Telemaco, il fido porcaro e il bifolco,
e ingiunse a tutti e tre che impugnassero l’armi di guerra.
Sordi all’invito quelli non furono. Cinsero l’armi,
aprirono le porte, uscirono; e Ulisse era guida.
360Già s’effondea su la terra la luce; ed avvoltili d’ombre,
velocemente Atena li addusse nei campi lontani.