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PREFAZIONE | XXV |
sprone di Camaldoli. Ed ecco apparire ai nostri occhi un singolar paese, che a prima giunta sembrerebbe quasi un paesaggio lunare. È la regione dei Campi Flegrei: una scacchiera di crateri vulcanici1, Agnano, Astroni, Solfatara, Santa Teresa, Cigliaro, Aversa, e molti altri; e in ciascuno di questi crateri si osserva un rialzo circolare (il sopracciglio) e una cavità nera; e spesso, nel fondo, un lago che riflette la luce del cielo: la pupilla.
Ecco dunque gli Occhi rotondi: ecco il paese dei Ciclopi. Qui sprofondò veramente le sue radici la leggenda che aprí cosí fulgido fiore nell’Odissea: qui ritroviamo ad uno ad uno, con precisione assoluta, tutti i particolari del racconto omerico.
In Omero, di fronte alla terra dei Ciclopi, c’è un’isoletta (nèsos lácheia); e di fronte ai campi flegrei v’è Nisida che vuol dire appunto isoletta (nesídion).
Ancora, nell’isoletta omerica c’è un porto singolare:
V’è ben sicuro un porto, né d’uopo di gómena è quivi, |
Un porto simile non è comune, e, a prima giunta, sembra favoloso. Eppure, tale è, nell’isola di Nisida, Porto Pavone, formato dallo stesso cratere, il cui orlo s’è franto da una parte, lasciando entrare il mare.
- ↑ Si confronti il bellissimo libro di Giuseppe De Lorenzo: I campi flegrèi.