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XX PREFAZIONE

piú settentrionale fu tradotto, come avveniva di frequente, un termine in greco, dell’isola piú meridionale rimase solamente, e nella forma semitica, l’epiteto: Scheria.

Ma perché i Fenici diedero all’isola questo nome di Kerfyura skher’a, La nave negra?

Qui abbiamo una delle prove principali, la principale, e, secondo me, incontrovertibile, della identificazione. Presso all’isola di Corfú, di fronte ai mari italiani e al grande stretto che apre l’Adriatico, si eleva una roccia caratteristica, che ha la forma d’un battello navigante, alti gli alberi, spiegate le vele, e attaccato dietro il canotto.

Ora, come non ricordare l’avventura omerica dei marinai feaci reduci dall’avere accompagnato Ulisse alla patria?

... la nave giungeva già presso alla spiaggia,
rapida i flutti solcando. Ma l’Enosigèo le fu sopra,
e in pietra la mutò, fe’ ch’essa mettesse radici,
con la man prona al fondo gravandola. E quindi, scomparve.

Questa coincidenza basterebbe da sola. E, ad ogni modo, incuora a cercare le minori concordanze, di valore, come dissi, integrale.

Il Bérard le ha trovate quasi tutte.

Il tratto piú caratteristico è l’ubicazione e la configurazione della città. Questa sorge sopra un’altura, fra due porti d’ingresso angusto; e fra l’acque dei due porti, fiancheggiata da cale che accolgono navi in bell’ordine, si stende una piazza pubblica.

Tutti questi elementi appaiono congiunti nella baia di Liapadais, fra Porto Alipa e Porto San Spiridione. Le fo-