Pròteo d’Egitto, che tutti conosce gli abissi del mare.
Dicono ch’egli è mio padre, che data egli m’abbia la vita.
Ora, se qualche agguato puoi tendergli, e averlo in tua mano, 380egli potrebbe dirti la via da seguir nel ritorno,
e quanto tempo errare dovrai sopra il mare pescoso.
Anche potrebbe dirti, sovrano, se tu lo bramassi,
qual bene o qual malanno sia nella tua casa avvenuto
dal dí che tu movesti pel lungo affannoso viaggio». 385Cosí mi disse; ed io con tali parole risposi:
«Tu stessa dimmi qualche tranello pel vecchio del mare,
ché non mi scorga prima del tempo, e capisca, e mi sfugga:
ché per un uomo è cosa ben ardua vincere un Nume».
Cosí le dissi; e queste parole rispose la Diva: 390«O straniero, tutto ti voglio rispondere il vero.
Appena il Sole a mezzo varcato ha il cammino del cielo,
come di Zefiro giungono i soffi, il veridico vecchio
esce dal mare, celato fra i brividi bruni dell’onde,
e sulla spiaggia s’addorme, sottessa una cava spelonca. 395E a lui d’attorno, emerse dal mare canuto, le foche
piedi natanti, figlie d’Anfítrite, dormono in frotte,
spirando acerbo lezzo di cupi recessi marini.
Quivi ti condurrò, come spunta l’Aurora nel cielo,
e in fila ti porrò con esse a giacere; e tu scegli 400tre dei compagni, i migliori di quanti n’hai tu su le navi.
E tutte ascolta adesso le astuzie del vecchio del mare.
Da prima conterà, farà delle foche rassegna;
e poscia, quando tutte le avrà numerate e ben viste,
si corcherà fra loro, sí come pastore fra il gregge. 405Allora, appena visto lo abbiate che giace nel sonno,
la violenza allora, la forza vi valga. Ben saldo