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on isgradirà al lettore un cenno lesto sull’ingresso dell’Eccellentissimo Mons. Giuseppe Marello alla sua sede, avvenuto il 16 di Giugno sul far della sera, e che potrebbe dirsi un vero trionfo.

Accenniamo per sommi capi. Le ovazioni nel breve cammino da Alessandria ad Acqui furono ripetute con viva espressione di ossequio e di augurii non che nelle parrocchie acquesi, ma eziandio nelle alessandrine vicinanti.

A due passi dalla città si ode uno scampanìo festivo, ed eccoti alla Stazione il Vicario Foraneo di Cantalupo che con altri reca congratulazioni al Prelato, e vuol udirne un motto in quell’attimo di tempo che è la fermata del convoglio. Si ripete la stessa prova e collo stesso affetto a Borgoratto, non ostante la fretta che fa il fischio della macchina; alla stessa maniera e colla stessa vivacità a Gamalero.

A Sezzè coll’Arciprete due altri vogliono dire cose amorevoli e i popolani applaudono: il Buon Prelato benedice con effusione a’ suoi figli del confine, e via.

A Cassine il popolo occupa gran spazio fuor della cancellata della Stazione; qua e là i più lesti la scavalcano, i ragazzi si appigliano ai rami delle acacie e vi si adagiano;