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chè era vecchio, grosso e gran fumatore. La tradizione racconta ch’egli aveva fatto fortuna, da onesto negoziante, nelle Indie, e ch’era un uomo di miti costumi e di buon cuore. Tornato dalle Indie, s’era fatto fabbricare un bellissimo palazzo vicino a Rotterdam, e in questo palazzo aveva raccolto e disposto in forma di Museo tutti i modelli di pipe che vide il sole, in tutti i paesi e in tutti i tempi, da quelle che servivano agli antichi barbari per fumare la canapa alle splendide pipe di schiuma e d’ambra sopraccaricate di figurine e cerchiellate d’oro che si ammirano nelle più belle botteghe di Parigi. Il Museo era aperto agli stranieri, e ad ognuno che lo visitasse, il signor Van Klaës, dopo aver sfoggiato la sua vasta erudizione fumatoria, riempiva le tasche di sigari e di tabacco e regalava un catalogo del Museo con una copertina di velluto.

Il signor Van Klaës fumava cento cinquanta grammi di tabacco al giorno, e morì all’età di novantott’anni; così che, fatto il conto colla supposizione che abbia cominciato a fumare di diciotto anni, in tutto il corso della sua vita egli ne fumò quattromila trecento ottantatrè chilogrammi; colla quale quantità di tabacco, si forma una striscia nera non interrotta della lunghezza di venti leghe francesi. Con tutto ciò il signor Van Klaës si mostrò assai più grande fumatore in morte che in vita. La tradizione ha conservato tutti i particolari della sua fine. Gli mancavan pochi giorni a compire il novantottesimo anno, quando egli sentì improvvi-