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merci vi affluiscono da ogni parte in così grande abbondanza, che debbono essere portate in parte nelle città vicine. Intanto Rotterdam si allarga; vi si stanno costruendo dei vasti magazzini e si lavora intorno a un ponte smisurato che attraverserà la Mosa e tutta la città, stendendo così la strada ferrata che ora s’arresta nella riva sinistra del fiume, sino alla porta di Delft, dove si congiungerà colla strada dell’Aja.
Rotterdam, in somma, ha un avvenire più splendido che Amsterdam, ed è da molto tempo una rivale temuta della sorella maggiore. Non possiede le grandi ricchezze della capitale; ma è più industriosa nel valersi delle sue; intraprende, ardisce, rischia, da città giovane e avventurosa. Amsterdam, come un negoziante divenuto cauto dopo essersi fatto ricco con imprese ardite, comincia a sonnecchiare sui suoi tesori. A Rotterdam, per definire in un tratto le tre grandi città dell’Olanda, si fa fortuna; in Amsterdam, si consolida; all’Aja, si spende.
Si capisce da questo come Rotterdam debba essere guardata un po’ dall’alto in basso dalle altre due città; un po’ considerata come una parvenue, anche per un’altra ragione: che è mercantessa pretta non occupata d’altro che dai suoi affari, e che ha poca aristocrazia, e quella poca non ricchissima e modesta. Amsterdam invece racchiude il fiore dell’alto patriziato mercantile; Amsterdam ha grandi musei di pittura, protegge le arti, è letterata; uni-