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50 | rotterdam. |
Andando per certe strade strette e diritte, si vedono tutt’a un tratto chiuse in fondo come da una tenda che nasconde la campagna, e che appena comparsa, sparisce, ed è la vela d’un bastimento che passa per un canale. In altre strade, si vede in fondo una rete di cordami che par tesa fra le due ultime case per impedire il passaggio, e sono cordami di bastimenti fermi in un bacino. In fondo ad altre strade si vede la porta d’un ponte levatoio, sormontata da due lunghe travi parallele che presentano un aspetto bizzarro, come d’una gigantesca altalena destinata a divertimento della gente leggiera, che sta in quelle case stravaganti. In altre strade, si vede in fondo un mulino a vento, alto come un campanile, e nero come una torre antica, che gira le braccia a modo d’una enorme girandola sopra i comignoli delle case vicine. Da tutte le parti infine, fra le case, sopra i tetti, in mezzo agli alberi lontani, si vedono spuntare alberi di bastimenti, bandierine, vele, qualcosa che ricorda che s’è circondati dall’acqua, e che fa immaginare che la città sia fabbricata nel bel mezzo d’un porto.
In questo tempo s’erano aperte le botteghe e popolate le strade.
V’era gran movimento di gente, ma gente affaccendata senza fretta, la qual cosa distingue il movimento delle strade di Rotterdam da quello di certe strade di Londra, che a parecchi viaggiatori parvero somigliantissime fra loro, in specie per il colore delle case e l’aspetto grave degli abitanti.