Pagina:Olanda.djvu/486

474 da groninga ad arnhem.

con la filiggine a nettare i metalli, col fumo a salare le aringhe. Sulle acque del Wahal, del Leck, della Mosa, per i canali della Frisia e della Groninga, nel Zuiderzee, per tutto circolano battelli carichi di questo gran combustibile nazionale. Le torbiere esaurite si convertono in praterie, in orti, in oasi feconde. Assen, la città capitale della Drenta, è il centro di tutto questo lavoro di trasformazione. Un grande canale, a cui metton capo tutti i piccoli canali delle torbiere, si stende a traverso quasi tutta la Drenta da Assen fino alla città di Meppel. Da ogni parte si lavora a dissodare il terreno. La popolazione della provincia ch’era di poco più di trentamila abitanti sulla fine del secolo scorso, si è quasi triplicata.


Appena s’è oltrepassato Meppel, si entra nella provincia dell’Over-Yssel, che presenta per un certo tratto il medesimo aspetto della Drenta: sterpeti, torbiere, solitudine; e s’arriva poco dopo a un villaggio, se pure si può chiamare villaggio, dei più strani che mente umana possa immaginare. È una fila di case rustiche, colle facciate di legno e coi tetti di stoppia, che si succedono, a una qualche distanza l’una dall’altra, per la lunghezza di più di otto chilometri: posta ciascuna sopra una stretta zona di terra che se le prolunga dietro sin dove arriva la vista, e circondata da un fosso pieno di piante acquatiche, sull’orlo del quale s’innalzano dei gruppi di ontani, di pioppi e di salici. Gli abitanti di questo villaggio, che è diviso in due parti chiamate Rouveen e Staphorst, sono i discendenti