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462 | GRONINGA. |
cio; ma forse la meno curiosa per uno straniero. È posta sur un fiume chiamato Hunse, nel crocicchio di tre grandi canali che la congiungono con parecchie altre città commerciali; è circondata da alti bastioni, costruiti nel 1698 dal Coehorn, il Vauban olandese; ed ha un porto, che sebbene sia lontano parecchie miglia dalle foci dell’Ems, può ricevere i più grandi bastimenti mercantili. Le strade e le piazze sono vastissime, i canali larghi come quei di Amsterdam, le case più alte che in quasi tutte le altre città olandesi, le botteghe degne di Parigi, la pulizia degna di Broeck; nulla di strano nelle forme, nei colori, nell’aspetto generale. Arrivando da Leuwarde, pare di essersi avvicinati di cento miglia ai nostri paesi, di essere rientrati in Europa, di sentir l’aria della Germania e della Francia. La sola singolarità di Groninga son certe case coperte d’un intonaco grigiastro, incrostato di piccolissimi pezzetti di vetro, che quando vi batte su il sole, brillano d’una luce strana, per cui pare che i muri siano tempestati di perle e di bullette d’argento. V'è un bel palazzo municipale, costruito durante la dominazione francese, una piazza del Mercato che ha nome di essere la più grande piazza dell’Olanda, e una vasta chiesa, dedicata anticamente a San Martino, che presenta vari tratti notevoli delle diverse fasi dello stile gotico, ed ha un altissimo campanile di cinque piani rientranti, che par formato di cinque piccole torri di chiese diverse poste l’una sull’altra.