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434 FRISIA.

Mentre osservavo il casco della ragazza, la signora mi parlava di certi usi singolarissimi che si ritrovano ancora nella campagna della Frisia.

Quando un giovane si presenta in una casa per domandare la mano d’una ragazza, questa gli fa subito capire se lo accetta o non lo accetta per sposo. Se lo accetta, esce dalla stanza e vi ritorna poco dopo col casco. Se non si va a mettere il casco vuol dire che il giovane non le piace, e ch’essa non acconsente a diventare sua regina. Gli amanti sogliono regalare alle loro fidanzate dei legacci da calze, sui quali sono iscritte delle sentenze, delle parole d’amore e degli auguri di felicità. Qualche volta l’innamorato presenta alla ragazza un fazzoletto annodato con iscrizioni nel nodo e dentro monete o gingilli. Se la bella lo scioglie, s’intende che accetta la mano del giovane; se non lo scioglie, s’intende che la ricusa. L’onore più ambito dagli amanti è quello di poter legare lo zoccolo, o patino che si voglia dire, al piede della loro diva; la quale li ricompensa di questa cortesia con un bacio. Del resto, giovani e ragazze godono della più ampia libertà. Vanno a passeggiare insieme come marito e moglie, e rimangono sovente soli in casa, per parecchie ore, di notte, dopo che il padre e la madre sono andati a letto. — E non si hanno mai da pentire di esserci andati troppo presto? domandai: “Il fallo,” mi rispose la signora “è sempre riparato.”

Durante tutti questi discorsi, la bella frisona era sempre rimasta seria ed immobile come una statua.