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FRISIA. 423

antichi abitanti per rifugiarvisi coi loro armenti al montare delle maree, e su alcuni di questi rialti son fabbricati dei villaggi. Altri villaggi e città son costrutti su palafitte, in terre conquistate a poco a poco sul mare. La provincia ha duecento settantadue mila abitanti, che traggono non solo sostentamento, ma ricchezza dal commercio del burro, del formaggio, dei pesci, della torba, e comunicano agevolmente tra loro per via dei canali e dei laghi. Pochi alberi dietro i quali son nascoste le case campestri e i villaggi; qualche vela di bastimento; degli stormi di pavoncelle, di cornacchie e di corvi; e i bellissimi armenti che picchiettano d’infinite macchie nere e bianche il verde della campagna, sono le sole cose che attirino l’occhio su quella vasta pianura di cui un velo di vapori bianchi nasconde perpetuamente i confini. L’uomo che in quel paese ha fatto tutto, non si vede da nessuna parte, e pare un paese nel quale l’acqua viva e lavori da sè, e la terra non sia posseduta che dagli animali.


Arrivai a Leuwarde a notte fitta e trovai per buona ventura un albergo dove si parlava francese.

La mattina per tempissimo — credo che non ci fossero ancora cento persone levate in tutta la città — uscii, e mi diedi a girare per le strade deserte sotto una pioggiolina lenta e diacciata che arrivava alle ossa.

Leuwarde ha l’aspetto d’un grande villaggio. Le strade sono quasi tutte spaziosissime, percorse