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IL ZUIDERZEE. 413

porto silenzioso, le case sbarrate, e una gran nuvola nera soprastava alla città come un drappo mortuario che discendesse lentamente per ricoprirla per sempre. Era uno spettacolo che metteva compassione e sgomento.


Lasciata Enckhuisen, il bastimento arrivò in pochi minuti all’imboccatura del Zuiderzee, tra la città di Stavoren, posta nel punto più avanzato della costa di Frisia, e Medemblik, altra città decaduta della Nord-Olanda, che fu capitale del paese prima della fondazione di Hoorn e di Enckhuisen. In quel passo il golfo è poco più largo della metà dello stretto di Calais. Quando si metterà ad effetto la gigantesca impresa del prosciugamento del Zuiderzee, in quel passo si costruirà la diga enorme che dovrà separare il golfo dal Mare del Nord. Questa diga si stenderà da Stavoren a Medemblik, lasciando aperto nel mezzo un grande canale per il movimento delle maree e lo scolo delle acque dell’Yssel e del Vecht; e dietro di essa, il gran golfo sarà a poco a poco trasformato in una fertile pianura, la Nord-Olanda congiunta alla Frisia, tutte le città morte delle coste rianimate d’una vita nuova, distrutte isole, trasformati costumi, confusi linguaggi, creata una provincia, un popolo, un mondo. Questa grande opera costerebbe, giusta le previsioni degli Olandesi, centoventicinque milioni di lire; da molti anni ci si sta studiando e forse tra non molto tempo ci si metterà mano; ma, ahimè! prima ch’ella sia compiuta,