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IL ZUIDERZEE. 407

compone d’un busto senza maniche e d’una gonnella di due colori. Il busto è rosso di porpora, coperto di ricami variopinti, che costano anni di lavoro, e che però si trasmettono di madre in figlia per parecchie generazioni. La parte superiore della gonnella è cinerina o azzurra, rigata di nero, e la parte inferiore di color bruno carico. Le braccia sono coperte sin quasi al gomito dalle maniche d’una camiciola bianca strisciata di rosso. Le bambine e i bambini sono vestiti presso a poco nella stessa maniera; le ragazze con qualche differenza dalle donne; i giorni di festa un po’ più riccamente che i giorni di lavoro. Tale è questo costume misto d’orientale, di guerresco, di sacro; e altrettanto strana che il costume è la vita degli abitanti. Gli uomini sono straordinariamente sobri e giungono a un’età molto avanzata. Partono dall’isola, la notte d’ogni domenica, sui loro battelli, passano la settimana pescando nel golfo di Zuiderzee, e ritornano il sabato. Le donne educano i figliuoli, coltivano le terre, fanno i vestiti per tutta la famiglia. Come le donne di tutte le altre parti d’Olanda, amano la pulizia e gli ornamenti, e anche nelle loro capanne si vedono tendine bianche, cristallami, coperte da letto ricamate, specchietti, fiori. La maggior parte muoiono senza aver visto altra terra che la loro piccola isola. Sono poveri, ma non conoscendo alcuno stato migliore del loro, e non avendo nè bisogni, nè desiderii che non possano soddisfare, ignorano la propria povertà. Fra loro non ci sono nè cangiamenti di fortuna, nè di-