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verso il nord-est; e fecero vela verso il nord. Arrivarono così al 74° grado di latitudine settentrionale, presso una piccola isola, alla quale diedero il nome d’Isola degli Orsi, in memoria d’un combattimento di parecchie ore che dovettero sostenere contro una frotta di quegli animali. Non vedevano intorno a sè che roccie altissime e dirupate che pareva chiudessero il mare da ogni parte. Continuarono a navigare verso il nord. Il 19 giugno scoprirono un paese che chiamarono Spitsbergen per le sue roccie tagliate a picco, e che credettero fosse la Groenlandia; e là videro grandi orsi bianchi, cervi, renne, oche selvatiche, enormi balene e volpi di tutti i colori. Di qui, essendo giunti oramai fra il 76° e l’80° grado di latitudine settentrionale, dovettero rivolgersi al sud e approdare daccapo all’Isola degli Orsi. Il Barendz però non volle più seguire la direzione settentrionale che il Ryp aveva seguita fino allora, e si rivolse al sud-est; il Ryp fece vela verso il nord; e così si divisero.

Il Barendz arrivò il 17 luglio presso la Nuova Zembla, rasentò la costa settentrionale dell’isola e continuò a navigare verso il sud. Allora cominciarono le avversità. Via via che procedevano, gli enormi massi di ghiaccio galleggianti sul mare, divenivano più fitti, si congiungevano in vastissimi strati, si ammontavano in roccie e montagne scoscese ed altissime, in modo che il bastimento si trovò in breve in mezzo a un vero continente di ghiaccio che gli nascose l’orizzonte da tutte le parti. Vedendo che