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ALKMAAR. 375

La kermesse è il carnevale dell’Olanda: con questa differenza dal carnevale dei nostri paesi, che essa dura soltanto otto giorni, e che ogni città ed ogni villaggio la festeggia in un tempo diverso. È difficile veramente il dire in che cosa consista questa festa. Nel tempo della kermesse sorge dentro ogni città olandese un’altra città, composta di caffè, di teatri, di botteghe, di chioschi, di padiglioni, che terminata la festa, si scompone come un accampamento, si carica sui barconi e si trasporta in un altro luogo. Gli abitanti di questa città vagabonda sono commercianti, suonatori, istrioni, ciarlatani, giganti, donne colossali, ragazzi mostruosi, animali deformi, figure di cera, cavalli di legno, automi semoventi, scimmie, cani ammaestrati, bestie feroci. In mezzo alle innumerevoli baracche in cui alberga questa strana popolazione, vi sono centinaia di casette dipinte, inverniciate e dorate, tutte composte d’una sala e di quattro stanzine della forma di un’alcova, nelle quali parecchie ragazze vestite alla frisona, col casco d’oro e la cuffia trinata, servono agli avventori dei confetti particolari chiamati broedertijes, che sono il mangiare emblematico della festa, come il panettone per il Natale e la focaccia per l’Epifania. Oltre le baracche dei saltimbanchi e i caffè, ci sono bazar, fiere, circhi equestri, grandi teatri in cui si rappresenta l’opera in musica, e ogni sorta di spettacoli straordinarii per il popolo olandese. Tale è la città provvisoria in cui si celebra la kermesse; ma la festa propriamente detta è ben