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che si racconta di sommosse popolari accadute a Broek contro stranieri che sparsero per la strada dei noccioli di ciliegia; ma è vero che ogni cittadino il quale veda cadere una foglia o una festuca portata dal vento dinanzi alla sua casa, la va a raccattare e la butta nel canale. Che poi si vadano a spolverare le scarpe a cinquecento passi fuor del villaggio, che ci sian dei ragazzi pagati per soffiare quattro volte all’ora fra i mattoni della strada, e che in certe case si portino gli ospiti a braccia perchè non insudicino il pavimento, son cose che si raccontano, — mi disse quella buona donna, — ma che probabilmente non si fecero mai. Però prima di lasciarmi uscire, mi raccontò un aneddoto che, se fosse vero, farebbe quasi credere possibili quelle stravaganze. — Nei tempi andati, — mi disse, — la mania della pulizia era arrivata a tal segno, che le donne di Broek trascuravano, per strofinare e lavare, persino i loro doveri religiosi. Il Pastore del villaggio, dopo aver tentato inutilmente tutte le vie della persuasione per far cessare quello scandalo, prese un altro partito. Fece una gran predica nella quale disse che ogni donna olandese la quale avesse compiuto fedelmente i suoi doveri verso Dio nella vita terrena, avrebbe trovato nel mondo di là una casa piena zeppa di mobili, d’utensili e di gingilli svariatissimi e preziosissimi, nella quale, non distratta da altre occupazioni, avrebbe potuto spazzolare, insaponare e lustrare per tutta l’eternità, senza mai poter dire d’aver finito. L’immagine di questa su-