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bastimenti giungono in meno di ventiquattr’ore dal Mare del Nord nel porto d’Amsterdam. Ciò nonostante la città è ancora, rispetto alle altre città marittime, in una posizione assai svantaggiosa al commercio, poichè l’entrata del canale del Nord, presso l’isola di Texel, è difficilissima; nel canale stesso i bastimenti debbono essere rimorchiati, così che il tragitto, su per giù, costa un migliaio di lire; e negl’inverni rigidi, le acque agghiacciano, la navigazione è impedita o rallentata, e occorre qualche volta spendere fino a trentamila fiorini per aprirvi un passaggio. Ma il coraggio degli Olandesi non si arrestò neanco dinanzi a questa difficoltà, e aperse al commercio una nuova strada. Un altro canale, intorno al quale si sta ora lavorando, attraverserà il golfo dell’Y, nella direzione della sua maggior lunghezza, taglierà le dune e sboccherà nel mare presso il villaggio di Wyk-aan-zee, separando così la Nord-Olanda dal continente. Questo canale sarà lungo venticinque chilometri e largo come quello di Suez; i bastimenti potranno giungere per esso dal mare ad Amsterdam in due ore e trenta minuti; una gran parte del golfo dell’Y, riempita colla materia cavata dal canale, sarà convertita in terra coltivabile; e così verrà chiusa per sempre la via alle inondazioni del mare, dalle quali Amsterdam è perpetuamente minacciata. I lavori, cominciati nel 1866, sono pressochè terminati; e già fin dal 25 settembre del 1872 un bastimento della Società che compie la grande impresa, ha percorso in trionfo