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HAARLEM. 267

delle innondazioni, aveva già sulla fine del secolo decimosettimo un circuito di quarantaquattro chilometri, e si chiamava mare, ed era infatti un mare tempestoso, sul quale avevan combattuto flotte di settanta navi, e fatto naufragio molti bastimenti. Grazie alle alte dune che si stendono sulla costa, questa grande massa d’acqua non aveva ancora potuto congiungersi al Mare del Nord, e convertir così in un’isola l’Olanda Settentrionale; ma dalla parte opposta, minacciava le campagne, le città, i villaggi, e costringeva gli abitanti a una continua difesa. Già nel 1640 un ingegnere Olandese di nome Leeghwater aveva pubblicato un libro diretto a dimostrare la possibilità e l’utilità di prosciugare questo lago pericoloso; ma in parte per le difficoltà che presentava il metodo di prosciugamento da lui proposto, e più perchè il paese era allora occupato nella guerra contro la Spagna, l’impresa non aveva trovato promotori. Gli avvenimenti politici che seguirono la pace del 1648, e le guerre disastrose colla Francia e coll’Inghilterra, fecero dimenticare ancora il progetto del Leeghwater sino al principio del presente secolo. Finalmente, verso il 1819, la quistione fu ripresa, e si fecero nuovi studi e nuove proposte; ma l’esecuzione fu rimandata ad altro tempo; e forse non sarebbe ancora condotta a termine al dì d’oggi, se non fosse stato un avvenimento impreveduto che diede l’ultima spinta alle volontà. Il giorno 9 di novembre del 1836, le acque del mare d’Haarlem, sollevate da un vento furioso, superarono le dighe,