meno tranquilla. I duelli che seguono all’Aja si contano sulle cinque dita della mano di dieci in dieci anni, e in quei pochi c’entra per lo più un ufficiale come prima cagione. Nondimeno, per far vedere quanto è potente anche in Olanda questo pregiudizio feroce, come dice il Rousseau, che l’onore stia sulla punta della spada; ricordo una discussione fra parecchi Olandesi, a cui diede luogo una mia domanda. Quando chiesi se l’opinione pubblica in Olanda era ostile al duello, mi risposero tutti a una voce: — ostilissima; — ma quando volli sapere se un giovane della buona società, il quale non accettasse una sfida, sarebbe universalmente lodato, trattato ancora, da tutti, cogli stessi riguardi e collo stesso rispetto di prima, sostenuto, insomma, dall’opinione pubblica in modo da non doversi mai pentire della sua condotta, allora cominciarono le discussioni. Chi mi rispose debolmente di sì, chi risolutamente di no; ma la maggior parte propendevano al no. Dal che mi parve di poter concludere, che se in Olanda seguon pochi duelli, non deriva tanto, com’io credeva, da un disprezzo universale e assoluto del pregiudizio feroce; quanto dalla rarità dei casi in cui due cittadini si lasciano condurre dalla passione, alla necessità di ricorrere alle armi; ciò che dipende dalla natura più che dall’educazione. Anche nelle polemiche pubbliche e nelle discussioni private violentissime, si giunge raramente all’insulto personale; e nelle battaglie del Parlamento, qualche volta accanite, i deputati si dicono delle imperti-