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L'AJA. 223

è altro che una questione, là è una battaglia, in cui tutti brandiscono le armi. Tutte le classi della società, uomini e donne, giovani e vecchi si occupano di teologia e tengon dietro alle controversie dei dottori, divorando un prodigioso numero di scritti di polemica religiosa. Questa tendenza del paese si manifesta persino nel Parlamento, dove accade qualche volta che i deputati si combattano con citazioni bibliche, lette in ebraico, tradotte e commentate, e le discussioni degenerino in disquisizioni di teologia. Tutta questa lotta però si agita nelle menti piuttosto che nei cuori; la passione tace; e n’è una prova che l’Olanda, la quale è di tutti i paesi d’Europa quello che ha più sètte religiose, è anche il paese in cui le sètte vivono in migliore accordo, e dove regna la più grande tolleranza. Se ciò non fosse, il partito cattolico non avrebbe fatto tanta strada, come la fece, protetto sulle prime dalla parte liberale, contro l’unica parte intollerante del paese: i Calvinisti ortodossi.

Non conobbi Calvinisti ortodossi, e mi spiace. Non avevo mai prestato fede a quello che si racconta del loro stravagante rigorismo; che vi sian signore, per dirne una, che nascondano con grandi tappeti le gambe dei tavolini, per la ragione che possono richiamare il pensiero dei visitatori a quelle della padrona di casa. Ma è fuor di dubbio che vivono austerissimamente. Molti, per proposito fatto, non mettono mai piede in un teatro nè a un ballo nè in una sala di concerto. Ci son famiglie che la do-