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198 | L'AJA. |
dire, perchè seppi poi che ha uno stipendio di più di duemila e duecento lire e un quartierino in una bella casa del villaggio. In Olanda i maestri delle scuole elementari, i capi, poichè vi son pure gli aiutanti, non han nessuno uno stipendio minore di ottocento lire, che è il minimum, stabilito dalla legge, che possan dare i Comuni. Nessun Comune però si attiene a questa somma, e vi son maestri, che hanno lo stipendio d’uno dei nostri professori d’università. È vero che in Olanda la vita è assai più cara che in Italia; ma è anche vero che quegli stipendi, che a noi paiono pingui, là si riconoscono scarsi, e si tratta d’accrescerli. E bisognerebbe anco mettere in bilancia che i maestri olandesi, stante la diversità del carattere nazionale, hanno da fare assai minor spesa di polmoni, di pazienza e di buon umore che i maestri italiani; il che non è da disprezzarsi, se è vero che la salute conta per qualche cosa.
Da Naaldvijk ci dirigemmo verso il mare. Strada facendo, il mio cortese compagno mi spiegò chiaramente a che punto è in Olanda la quistione dell’insegnamento. Nei paesi latini la gente interrogata da uno straniero, gli risponde collo scopo di far veder che sa e che parla bene; in Olanda, badano piuttosto a farvi capir la cosa; e se non la capite alla prima, ricomincian da capo e ve la pestan nella testa fin che ci sia entrata intera e netta come ce l’hanno loro.
La quistione dell’insegnamento, in Olanda, è, co-