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184 | L'AJA. |
fece saltare in aria il suo vascello per salvare l’onore della bandiera olandese. V'è pure il vestiario completo che portava Guglielmo il Taciturno quando fu assassinato a Delft: la sua camicia macchiata di sangue, la sua giubba di pelle di bufalo forata dalle palle, i suoi larghi calzoni, il suo gran cappello di feltro; e nella stessa vetrina le palle, le pistole dell’assassino, e il testo originale della sua sentenza di morte.
Quel vestiario modesto, quasi rozzo, che portava nel colmo della sua potenza e della sua gloria il capo della repubblica dei Paesi Bassi, è una bella testimonianza della semplicità patriarcale dei costumi olandesi. Non v’è forse altro popolo moderno che abbia avuto, in un grado uguale di prosperità, meno vanità e meno fasto. Si racconta che quando il conte di Leicester, mandato dalla regina Elisabetta, giunse in Olanda, e quando vi fu lo Spinola per trattare della pace in nome del re di Spagna, la loro magnificenza fece quasi scandalo. Si dice che gli ambasciatori spagnuoli, andati all’Aja nel 1608 per stipulare la famosa tregua, videro dei deputati degli Stati d’Olanda, meschinamente vestiti, sedersi in un prato, e far colezione con un po’ di pane e di cacio che avevano portato in una bisaccia. Il gran pensionario Giovanni De Witt, l’avversario di Luigi XIY, aveva un solo servitore. L’ammiraglio Ruyter viveva ad Amsterdam in una casa da pover uomo e scopava la sua camera da letto.
Un altro oggetto curiosissimo di questo Museo è