L’OLANDA.





Chi guarda per la prima volta una grande carta dell’Olanda, si meraviglia che un paese così fatto possa esistere. A primo aspetto, non si saprebbe dire se ci sia più terra o più acqua, se l’Olanda appartenga più al continente che al mare. Al vedere quelle coste rotte e compresse, quei golfi profondi, quei grandi fiumi che, perduto l’aspetto di fiumi, par che portino al mare nuovi mari; e quel mare che, quasi cangiandosi in fiume, penetra nelle terre e le rompe in arcipelaghi; i laghi, le vaste paludi, i canali che s’incrociano in ogni parte, pare che un paese così screpolato debba da un momento all’altro disgregarsi e sparire. Si direbbe che non possa essere abitato che da castori e da foche, e si pensa che gli abitanti, poichè c’è gente tanto ardita da starvi, non ci debbano dormire coll’anima in pace.

Pensai queste cose la prima volta che guardai una grande carta dell’Olanda, e mi venne il desi-